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Accumulare oggetti

Valigie e vecchi oggetti accumulati

Hai presente l’abitudine di non buttare via niente?

Quella frase che forse anche tu hai sentito pronunciare almeno una volta: “Non buttarlo, potrebbe servire“. 

Ecco: questa fatidica frase di solito dà inizio a, o continua, un accumularsi di oggetti inutili, stipati negli armadi, nel ripostiglio o nel garage dove prendono polvere da tempo immemore.

Ti sei trovata o trovato, forse, a dover sgomberare una casa piena di cose, e in quel frangente hai pensato: “Ma perché caspita hanno tenuto tutte queste cose?”: barattoli, scatole vuote, vestiti, valigie, vecchi giocattoli (magari rotti), bloc notes scarabocchiati, pentole non usate da decenni, biciclette sgangherate… e così via.

L’abitudine all’accumulo può diventare una vera dipendenza

Chi accumula sviluppa, spesso, una vera avversione all’idea di separarsi da quelle cose, anche se non le usa da tempo e se – probabilmente – non ricorda neanche di averle.

Ma l’idea di separarsene è impossibile: scatena una resistenza molto forte, una vera e propria lacerazione, tanto che quegli oggetti rimangono, a dispetto di qualsiasi ragionamento, lì.

Che cosa c’è sotto?

Dietro la compulsione a “tenere” ci sono spesso memorie genetiche di povertà, paure ataviche di rimanere senza, di non avere più il necessario. 

Il benessere materiale esiste da non molti decenni: fino al secolo scorso la produzione di beni materiali era molto limitata, l’offerta ridotta e ogni oggetto acquistato era un investimento a lungo termine per le famiglie e per i singoli, da qui era impensabile disfarsene o sostituirlo, a meno che fosse realmente diventato inutilizzabile.

Gli oggetti venivano riparati, i capi di abbigliamento cuciti: la sostituzione di un oggetto implicava un costo economico gravoso, spesso insostenibile, per le famiglie.

L’offerta, inoltre, non era così allettante come oggi: non c’era l’infinità varietà di cose accattivanti e piacevoli di cui disponiamo ora, non esistevano supermercati ripieni di ogni cosa desiderabile in infinite varianti di forma e di colore… pertanto il desiderio era molto meno stimolato. 

Da qui, la naturale conservazione degli oggetti fino alla fine del loro ciclo di vita.

Nel nostro inconscio questa memoria esiste ancora, insieme con un altro elemento emotivo determinante: il senso di colpa.

La logica del senso di colpa

Questa diabolica emozione impedisce di “sprecare” qualcosa, ricordando che “ha un costo”, “vale dei soldi” e soprattutto che “altre persone ne sono prive, e non hanno i mezzi per acquistarlo”.

Paradossalmente, preferiamo trattenere un oggetto costoso inutilizzato, piuttosto che rimetterlo in circolazione (vendendolo o regalandolo) dando così ad altre persone la possibilità di venirne in possesso.

Una forma di egoismo? Forse.

Il potere della decisione

Un altro fattore determinante è la difficolta nel decidere: tenere o buttare?

Nel dubbio, tenere vince sempre.

E anche qui, la paura sottostante è quella di sbagliare: di avere bisogno proprio di quell’oggetto, un giorno, e di non averlo più. 

Quanto sarebbe grave una situazione del genere?

Sarebbe in realtà sufficiente pensare che, anche nell’eventualità che ne avessimo bisogno in un remoto futuro, probabilmente:

  • non ci ricorderemmo più di averlo
  • l’oggetto sarebbe troppo vecchio/deteriorato/sgradevole per farne veramente uso, e ne compreremmo uno nuovo, di ultimo modello e con nuove funzionalità.

E infine, ultimo ma non ultimo: il valore… ma non dell’oggetto!

Quanto ti fa piacere circondarti di oggetti belli, esteticamente gradevoli, di tuo gusto, armoniosi, e magari anche funzionali?

Scegliere cose belle per la nostra casa, per la nostra vita, è indice di amore per noi stesse/i, di desiderio di darci bellezza, di una sana consapevolezza del nostro valore.

Ci hai mai pensato?

Ebbene sì: volerti bene è anche dedicare tempo e cura all’ambiente nel quale vivi, creandolo a tua misura, scegliendo cose perché ti piacciono e ti rappresentano, e non solo perché “servono” o, peggio, perché “le avevi già”.

Accontentarti di quello che c’è non è sempre la soluzione migliore, perché vivere in un ambiente gradevole ed esteticamente di tuo gusto aumenta la tua percezione di benessere e di comfort.

E quindi, che cosa aspetti? 

Disfati di quelle vecchie cose che non ti sono mai piaciute,  libera spazio per il nuovo e crea un ambiente e una vita che ti piacciano davvero!

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