…e cominciare a vivere.
Sapevi che il DNA è stato scoperto nel 1953?
Ci sembra di conoscerlo da sempre, vero? Ma scientificamente è una scoperta davvero recente.
Sì, ci sembra di conoscerlo da sempre perché l’inconscio comunica continuamente con il DNA, traendo e depositando informazioni.
L’evoluzione è stata resa possibile dal DNA e dal suo trasmettere ai discendenti le esperienze e le conoscenze, nonché i comportamenti migliori per la sopravvivenza.
In che modo questo ci influenza?
I comportamenti “raccomandati” dal DNA sono trasmessi attraverso – anche – convinzioni inconsce.
Le convinzioni non sono altro che informazioni, raccomandazioni, “regole” circa la cosa più “giusta” da fare per sopravvivere, per evitare lo stress, il pericolo e così via.
I nostri antenati apprendono, e trasmettono. E lo stesso facciamo noi per i nostri discendenti.
La coscienza collettiva
E la conoscenza viene trasmessa anche ricordando i traumi, i non detti, gli irrisolti: tutto ciò che è stato un pericolo per la famiglia, per la stirpe, per l’umanità stessa.
Il DNA del singolo è connesso non solo a quello familiare, ma a quello dell’intera umanità.
Ecco come noi comunichiamo continuamente e inconsapevolmente con la coscienza collettiva, arricchendola di informazioni ma anche traendone convinzioni, memorie, credenze.
Non siamo mai soli
Siamo continuamente connessi a una rete invisibile di informazioni e di emozioni.
Le convinzioni create dagli antenati, però, si riferiscono a un mondo diverso da quello attuale e a esperienze vissute da loro in prima persona: esperienze che oggi, nella realtà odierna, forse non esistono più.
Se in passato una convinzione utile alla sopravvivenza poteva essere “Diffida di tutti, perché tutti sono tuoi nemici“, oggi non ha più la stessa valenza, poiché nel mondo odierno non esiste più, almeno nella maggior parte dei paesi, l’aggressione espansionistica dei popoli confinanti.
Oggi la sopravvivenza è ampiamente garantita dalle regole e dalle strutture sociali: l’omicidio è perseguito e punito, la guerra è un fatto ancora esistente ma scoraggiato, non più all’ordine del giorno (ripeto, non è ovunque così purtroppo, ma questa è la realtà condivisa da molti paesi); non abbiamo più bisogno di procacciarci il cibo cacciando nella foresta, con il rischio di essere attaccati da animali feroci; il parto e la nascita sono oggi quasi completamente sicuri, come molte malattie non sono più causa di morte grazie all’evoluzione della medicina e della scienza.
Oggi “sopravvivere” è decisamente più facile.
Paradossalmente, alcune convinzioni che nei tempi passati garantivano la sopravvivenza possono oggi essere limitanti, creando difficoltà alla nostra realizzazione.
Una convinzione quale “Tutti ti sono nemici” ci può indurre alla diffidenza verso chiunque ci avvicini.
“Non puoi sopravvivere lontano dalla famiglia (o dalla tribù)” crea in noi la paura di lasciare il nido “sicuro” e protettivo della famiglia per esplorare il mondo e la vita; “Il mondo è pericoloso” allo stesso modo ci mantiene nella paura; e così via.
Fondamentale quando riscontriamo limiti o blocchi nella propria realizzazione è chiederci quanto possa risalire a convinzioni genetiche/familiari, utili in passato ma anacronistiche oggi.
Per farlo, la tecnica ThetaHealing è una potente alleata: permette di scavare nell’inconscio e consapevolizzare queste credenze, portando chiarezza sui meccanismi automatici che ci stanno limitando.
Cambiare questi meccanismi, accogliendo modalità più potenzianti, permette di passare dalla modalità di “sopravvivenza” a una vita piena, appagante, nella quale uscire dalla zona di comfort non spaventa più così tanto, nella quale è possibile perseguire i propri obiettivi con chiarezza e lucidità.